Albisola // città della ceramica

Le Albisole sono da secoli protagoniste nella ceramica. I ritrovamenti di vasellame o piatti portano a far risalire al Quattrocento l’avvio di una produzione che, nel tempo, si è evoluta per stili e forme, rappresentando occasione di lavoro per buona parte della popolazione. Basti dire che, all’inizio dell’Ottocento, nelle due Albisole (in particolare a Marina) erano attive più di cinquanta fabbriche di pentole, che producevano milioni di pezzi, esportati in tutto il mondo sulle particolari navi che attraccavano fin sulla spiaggia. In ogni impresa lavoravano diverse persone, tra “pignatté”, “furnaxanti” (addetti al forno) e coloro che svolgevano le mansioni più umili.
Accanto a una produzione per così dire industriale, a poco a poco si sviluppò una rielaborazione artistica di vasi e piatti, con stili importati da molto lontano, anche dall’Estremo Oriente, come la Cina e il Giappone, e riadattati in loco, o creati dai ceramisti locali, come il Biancoblù “Antico Savona”. Oggi i laboratori ceramici sono ridotti di numero: resistono, tenendo però ben viva la tradizione, soprattutto quelli a conduzione familiare. Oltre ai laboratori e alle gallerie d’arte, tutte visitabili, le Albisole e la frazione di Ellera sono diventate, nel tempo, un eccezionale museo a cielo aperto, con opere di rilievo come il Lungomare degli Artisti, l’Onda e le tante installazioni ceramiche nelle vie e nelle piazze cittadine. I centri storici sono testimonianza ancora viva di un passato che in ogni angolo racconta il legame di Albisola con la ceramica: dall’appartata piazzetta di Pozzo Garitta, alle murate che servivano a lavorare la terra, ai forni a legna a sviluppo verticale ancora presenti nelle fabbriche più antiche.

Albisola Superiore & Albissola Marina// due comuni divisi da una “s”

Albissola Marina e Albisola Superiore, due Comuni a se stanti, divisi da una “s”, ma (quasi) uniti nel simbolo: una pecora, in realtà un agnello. Il territorio ha una consistenza molto diversa: Marina è stretta tra il mare e le prime colline, al punto che già la frazione Grana, immediatamente alle spalle del centro abitato è, almeno parzialmente, già sotto l’amministrazione dell’altro Comune. Che, oltre ai due centri principali di Superiore e Capo (quest’ultimo sulla costa), si estende nell’entroterra, con le frazioni di Luceto ed Ellera. Marina ha metà della popolazione di Superiore (5000 residenti contro 10 mila circa), ma una densità altissima al contrario del Comune vicino, che ha un entroterra collinare (quando non addirittura montano) molto esteso. Albissola Marina e Albisola Superiore sono separati dal torrente Sansobbia e da quando (circa 400 anni) sono autonomi, sono divisi da una “s”: ne ha due Marina, una soltanto Superiore. Probabilmente ciò si deve alla trascrizione differente del nome al momento della stesura di primi atti ufficiali ai tempi in cui, per le eccessive diatribe tra abitanti, venne presa la decisione di separare le due realtà. Negli anni Novanta del secolo scorso, un comitato di cittadini raccolse alcune migliaia di firme per indire un referendum che avrebbe dovuto portare alla riunificazione, ma alla fine non se ne è fatto nulla. A unire i due Comuni è invece il simbolo: un agnello, anzi l’Agnus Dei. A Marina è rappresentato ‘seduto’, ad Albisola Superiore sdraiato a terra. Su questo sito, Albisola viene scritta con una sola “s” quando si intende l’intero territorio e quando il nome è usato come aggettivo (albisolese), viene scritto invece il nome esatto dei due Comuni quando ci riferisce espressamente all’uno o all’altro